Un amore travagliato da raffiche di vento esistenziali, dalla cattiva sorte che si accanisce con sventure e incidenti, dal destino che a volte mescola le carte in fretta e non assicura sempre sorprese piacevoli. Ma l'amore, quello autentico, fatto del bisogno degli altri quando si basta a malapena a se stessi infiamma la passione impossibile fra Fausto (Elio Germano), italiano che fa il cameriere a Parigi in un albergo extra lusso, e Nadine (Astrid Berges-Frisbey), giovane fotomodella. L'incontro, del tutto casuale, avviene durante una pausa lavorativa sulla terrazza dell'hotel. I due si piacciono, forse perchè sembrano condividere con la stessa foga insoddisfazione e aspirazione, e capiscono all'istante di amarsi. Ma non sarà un rapporto facile: Fausto, per una grave leggerezza sul lavoro, finisce in carcere (dove trascorrerà due anni), Nadine comincia a fare fortuna come fotomodella e ha la forza di volontà di aspettarlo fuori dal penitenziario il giorno della scarcerazione. La vita di coppia può avere finalmente inizio, con tutte le paure e le incertezze. Le rispettive ambizioni minano l'apparente solidità: Fausto, apparentemente forte, vuole la sua indipendenza economica e per farlo non esita ad entrare in società, con un debole e volubile traffichino, per mettere su una discoteca nel centro di Milano, impegnando tutti i risparmi della ragazza. E' l'inizio di un'escalation di sventure non proprio provvide che porteranno una frizione al rapporto e, complice un tradimento, un'immediata separazione. I due ragazzi si incroceranno in altre circostanze casuali, comprometteranno nel loro gioco assurdo di sopravvivenza anche le esistenze degli altri, senza mai mollare questa simbiosi a distanza. E la ruota pare svoltare direzione, sempre al prezzo di qualcosa.
Che bello, non è una commedia, ma una tragedia! Claudio Cupellini torna a raccontare le trame di una faticosa ed impossibile felicità cercando di cucire ritratti attendibili nei protagonisti di una storia d'amore tormentata e imprevedibile ove si colloca il senso di smarrimento frequente delle giovani coppie. Più che una vicenda a sfondo sociale, "Alaska" mira ad essere una modernizzazione degli esagerati "mèlo" degli anni d'oro. Un pò tragedia classica, un pò Matarazzo ai giorni nostri, è un film che punta al disagio di una esistenza precaria, accesa dai lampi violenti dell'ambizione. Elio Germano, affamato di vita e di esperienze, diventa un personaggio emblematico, suggestivo e ricco di contraddizioni. Girato fra Parigi e Milano, è un tentativo onesto ed ammirevole di mescolare il dramma sentimentale con implicazioni sociali. Ma nelle audaci scelte narrative, la politica degli eccessi, volutamente libertaria, condiziona le esagerazioni di alcuni accadimenti che sfociano nel fumettistico. Cupellini esagera con i toni, ma non con la rabbia palpabile dei suoi due amanti che, una volta trovatisi, non riusciranno più a perdersi. Un pò noir dalle tinte leggere, un pò fotoromanzo sovraccarico di forzature, "Alaska" si ritaglia il suo meritato cantuccio, con i buoni proponimenti dell'intelligenza e della volontà di raccontare. Potrà far discutere o dividere, ma nell'attesa, riesce ad intrattenere lo spettatore con un buon ritmo.
Cinema Alfieri, Corato - 9 Novembre 2015 |