Fantapolitica insolente e a briglie sciolte, ma con il benevolo lasciapassare della fantasia e della libera ispirazione. In uno stato non propriamente democratico scatterebbe subito una punizione esemplare per lesa maestà, perché il lusso che si sono concessi gli autori di “The sentinel” non è mica da ridere. Vi si ipotizza un sexigate al contrario con la first lady adultera (ma gli attenuanti ci sono perché è di Kim Basinger che stiamo parlando) che intrattiene ore liete con un agente dei servizi segreti, addetto alla protezione di suo marito, il presidente degli Stati Uniti. Se non è vilipendio, poco ci manca. Per fortuna siamo dalle parti del film d’azione e le movimentate peripezie del nostro eroe alle prese con molti nemici (e poco onore) ci distolgono dall’approfondimento della questione. Diremo subito che ci sono tre piste da seguire: a parte la tresca fa la prima cittadina d’America e il suddetto agente c’è un complotto ai danni di quest’ultimo e per confondere le acque la minaccia di un imminente attentato alla vita del presidente. Comune denominatore dei grossi guai in casa bianca è una talpa infiltratasi nella lunga lista degli addetti alla sorveglianza che, essendo in possesso di informazioni riservate, è un nemico invisibile capace di tenere l’intero staff sotto scacco. Come già accaduto ne “I tre giorni nel condor” o “Spy game” (dove l’eroe bersaglio era Robert Redford), il protagonista dovrà faticare parecchio per non ritrovarsi incastrato e soprattutto per evitare che esploda il gravissimo scandalo rosa. E dovrà farlo tutto in una notte…
Si rivede Michael Douglas che per ragioni puramente alimentari, nonostante i suoi sforzi per camuffare gli anni passati, non ha voluto risparmiarci questo gradito ritorno ed ha subito battuto cassa. Tuttavia risulta ancora credibile, benchè le controfigure stavolte abbiano poco lavoro, nel doppio ruolo di agente poco sincero e di dongiovanni impenitente ricercato dai mariti dispiaciuti.
Tecnicamente il film si svolge secondo i canoni classici dell’onesto action-movie: un compitino già scritto altrove e qui riproposto con un ineffabile copia/incolla. Davvero poco da aggiungere per una vicenda che lascia i 108 minuti che trova operando comunque un discreto intrattenimento. A dirigere l’operazione c’è comunque un esperto del settore: Clark Johnson che ha una “fedina” cinematografica costituita prevalentemente da telefilm polizieschi nonché dalla recente trasposizione sul grande schermo di “S.W.A.T”.
Ma Douglas a parte “The sentinel” vuole essere a tutti gli effetti una rimpatriata con vecchi-volti-scomparsi-ormai; ritorna prepotentemente sulla scena un cattivo di lusso, Kiefer Sutherland, nella circostanza retrocesso al rango di poliziotto accondiscendente e tollerante. E, ciliegina sulla torta, una Kim Basinger in gran forma che ha ben affilato le armi di seduzione di massa. Come avrebbe detto tanti anni fa il critico Leo Pestelli: “un’attrice da tenere sott’occhio e possibilmente sottomano”. Con ancora tante cose da dire e sguardi ammalianti da lanciare anche se le nove settimane e mezzo sono passate da un pezzo.
Cinema Elia, Corato - Giugno 2006 (Barisera) |