In tutte le storie di supereroi che si rispettino la parte più scomoda è sempre quella del cattivo. Tutti la eviterebbero volentieri sapendo come andrà a finire, meno che mai se questa malvagità non consistesse nel mettere in pericolo il mondo, ma nel pestare nella fattispecie direttamente i piedi del supereroe. Il rovescio della medaglia assume risvolti freudiani: quanti di noi non hanno sognato, almeno una volta, di possedere superpoteri per vendicare i torti d’amore? “La mia super ex-ragazza” affronta da vicino la questione e lo fa con la spada avvelenata dall’irriverenza. La bella Uma Thurman questa volta è l’eroina Jenny Johnson, un’intraprendente, puntuale e spigliata vendicatrice dei giorni nostri che a New York lotta, sotto gli occhi di tutti, per il trionfo dell’ordine e la repressione delle prepotenze. Corre a velocità supersonica, cambia la rotta dei missili con un mignolo, insomma è una x-woman di tutto rispetto.
Tutto questo fa parte del suo lavoro, del resto. Si, ma nella vita privata come la mettiamo? Sotto quel reggiseno rinforzato con il logo “G-Girl” batte un cuore remissivo o astioso? Lo scopriamo subito quando gli è data occasione dall’incontro con il buon Matt (Luke Wilson), un ragazzo tutto casa e lavoro alla ricerca di una donna che lo sorprenda, offrendogli buone ragioni per trascorrere le serate in casa, possibilmente in camera da letto. Jenny sembra essere la ragazza giusta, anche perché il poveretto ignora inizialmente le sue temerarie inclinazioni nei ritagli di tempo. Poi però la verità viene a galla e Matt se ne fa una ragione apprezzando i superpoteri erotici della sua nuova conquista. La quale, colpita da crisi di gelosia, mette a nudo una latente possessività perché sul posto di lavoro il suo uomo è in compagnia di una collega niente male e il terreno sembra franargli sotto i piedi. Jenny comincia così a dare segni di squilibrio e tira fuori gli artigli: gli devasta la casa, gli lancia nel vero senso della parola un famelico squalo dalla finestra, gli incendia la macchina. Può bastare? Al poveraccio non resterà altro se non l’alleanza con un nemico della sua donna superpotente, in grado di calmarne i bollori…
Nata dall’ingegno diabolico di Ivan Reitman che già vent’anni fa ebbe l’ardire di prendersi gioco dei fantasmi (“Ghostbusters”), la storia in questione spicca per originalità ma più appropriata sarebbe stata la destinazione d’uso in un cortometraggio. Portata alla lunga la storiella dopo le prime sorprese, si affloscia irrimediabilmente accartocciandosi sulla ripetitività delle trovate. Di sicuro bisogna avere tanta fantasia profana per concedersi il lusso di dissacrare nell’intimità la moglie di Superman ma le risorse grossolane e materialistiche a Reitman non sono mai mancate. Del resto è una brillante novità vedere la nostra eroina dei fumetti accoppiarsi in volo o fracassare un letto per impeto d’amore imitando una pagina del kamasutra. Uma Thurman, baciata dall’ironia e da godibili autocitazioni (vedere per credere il feticismo di “Kill Bill”), conferisce al personaggio le nevrosi e i tic delle fidanzate insicure e diffidenti, che avranno mille ragioni per applaudirla e mostrarsi solidali. Il suo ruolo la diverte, questo appare evidente, e gli effetti speciali completano il ricamo. I suoi comprimari la seguono a ruota e si rivelano due gradevoli sorprese: il frastornato Luke Wilson e la ragazza della porta accanto Anna Faris. Ma sono tutti buoni ingredienti da cinema di pronto consumo, ideali per una serata distensiva che non sarà mai più ricordata. Crollano i miti, non c'è pace per gli eroi ma nasce da qui lo spunto per un nuovo genere che delizi gli appassionati del “supererotico”. Nessuno aveva mai osato tanto, forse solo Pierino con la barzelletta scollacciata dell’uomo invisibile. Ma questa è un’altra storia o forse fa parte di un’epoca lontana anni luce.
Cinestar, Andria - Novembre 2006 (Barisera) |