Vincenzo Cerami, compagno di lavoro di Sergio Citti nel periodo di massima ispirazione, lo tolse dal suo curriculum. E per un motivo semplicissimo: nonostante un cast straordinariamente eterogeneo il film fu ripagato dall'indifferenza di critica e pubblico. Come tutti i capolavori destinati a rivivere una seconda stagione, anche “Casotto” non è sfuggito a questa regola, piuttosto matematica nel cinema italiano. Morale della favola: quando il film a distanza di anni fu rivalutato come uno dei più bizarri ed originali del nostro cinema, Cerami (lo ha detto lui) immediatamente pensò di reinserirlo nel suo curriculum.
L'idea folgorante era venuta a Sergio, grande regista italiano vissuto all'ombra di Pasolini (ma senza Sergio probabilmente Pasolini non avrebbe mai fatto il regista), durante una giornata al mare. C'era un vecchio film di Luciano Emmer con Mastroianni che si chiamava “Domenica d'agosto”. Ovvero la cronaca di una normalissima mattinata sul litorale ostiense con i fagottari, i burini e le utilitarie cariche di roba da mangiare in spiaggia.
“Molto anni '60”, ricorda Ninetto Davoli, quando gli chiedono di ricordare questo film in cui lui apre e chiude la porta di un enorme spogliatoio in comune dove avranno luogo praticamente per intero i cento minuti della storia. Ed infatti una volta all'interno di questo spazio teatrale la macchina da presa praticamente non ne esce più. Arrivano i bagnanti: una famiglia capeggiata da un cinico nonno (Paolo Stoppa) che vuole affibbiare la nipotina in dolce attesa ad un lontano cugino mammalucco (un Michele Placido alle prime armi); una coppia di meccanici (Luigi Proietti e Franco Citti) venuti in spiaggia per fare conquiste senza spendere una lira; due avide sorelle (le Melato), una di queste è vedova, che hanno un appuntamento con l'assicuratore (Tognazzi) che deve liquidare una polizza vita sottoscritta dal defunto. Ma ce ne sono altri: una squadra femminile venuta ad allenarsi, due culturisti equivoci, una coppia clandestina che non riesce ad isolarsi per fare l'amore. Realtà e sogno si mescolano insieme ad imprevisti, incidenti in spiaggia e una pioggia torrenziale che arriva a fine giornata per accellerare lo sgombero del casotto.
Cinema concettuale e corale allo stato puro. Ma se vogliamo anche cinema-teatro (non sarebbe male un riadattamento sul palcoscenico del testo). Gli attori entrano ed escono sulla scena, come nella vita. Sergio Citti, grandissimo autore, dipinge la scena con l'aiuto di Cerami in un contesto giocoso, divertente in cui si nota comunque il respiro dolente e affannato della realtà quotidiana. E di quella promiscuità un volta motivo di aggregazione ed amicizia, oggi invece di sfiducia e lotta.
Straordinaria la prova di Stoppa, coadiuvato da Proietti, Franco Citti e un irresistibile e misterioso Ugo Tognazzi. E c'è una giovanissima Jodie Foster, fresca di Oscar, che come Alice nel paese delle meraviglie sembra divertirsi tanto, fra stupore e generosità. Da vedere assolutamente.
Prima volta in VHS - 1989 |